VILLA CATERINA

NOTE STORICHE

Il compendio immobiliare, originariamente denominato Villa Caterina, è stato realizzato su volere dei fratelli Stallo su progetto dell’ing. Gerolamo Torre all’inizio del Novecento.

La prima fase costruttiva, comprendente i due villini (censiti a catasto con le particelle 83 e 55), fu autorizzata con Decreto del Sindaco di Genova, n. 606 del 17 dicembre 1900, per l’edificio di cui alla particella 83, e del 16 maggio 1904, per l’edificio di cui alla particella 55.

I due villini si presentavano distanziati tra di loro e separati dal parco, con accesso principale dalla strada pubblica (l’attuale, mantenuto con il numero 18) comune. In rispondenza dell’ingresso erano collocate le strutture della portineria e della foresteria Le due costruzioni sono gemelle sia nella composizione sia negli apparati decorativi, sia per esposizione, differendo soltanto per quote altimetriche (la particella 83 è posta ad una quota leggermente più elevata rispetto la particella 55). di fatto costituiscono un complesso architettonico quasi speculare, di notevole interesse compositivo e formale.

In seguito, la proprietà fu ceduta dai fratelli Stallo a Mary Genevieve Warren che, con atto del 21 aprile 1919, acquistò l’intero compendio.

Il legame della nuova proprietaria con le suore del Sacro Cuore fece sì che la gestione del bene fosse affidata all’ordine religioso, trasformandolo da lì a breve in collegio aperto al noviziato femminile.

Il progressivo ingrandirsi dell’ordine richiese in conseguenza l’ampliamento degli spazi da dedicare alle attività comuni connesse, al punto che nel 1930 fu contattato nuovamente l’ing. Gerolamo Torre per procedere alla definizione di un nuovo corpo, di collegamento tra le due costruzioni, comprensivo di un’area da dedicare alle funzioni religiose. Il nuovo complesso fu inaugurato nel 1932, con la consacrazione della cappella interna (più che cappella una vera e propria chiesa).

La conformazione definitiva, che si può apprezzare ancora oggi, è definita da una struttura ad “L”, con asse di orientamento principale sud-nord. Sono perfettamente distinguibili i due corpi originari delle palazzine dei fratelli Stallo, di cui l particella 83 era destinata alle attività didattiche e la 55 lasciata all’ordine religioso, compresa la cappella che si affiancava a quest’ultima saldandosi alla parte nuova. Il corpo di cui alla particella 67 assolveva invece alle funzioni di ospitalità delle novizie e di diverse attività comuni.

L’ing. Torre, nel corpo centrale, operò una semplificazione del linguaggio decorativo adottato in origine per i due villini, pur conservandone le linee incisive dello stile eclettico utilizzato per gli stessi. La marcata differenza è invece avvertibile all’interno dove al linguaggio decorativo Liberty utilizzato per le proprietà Stallo si preferì l’austerità razionalista presente nella cultura architettonica dell’epoca.

Di fatto, la modifica volumetrica apportata alla struttura inaugurata nel 1932 risulta essere l’ultima mutazione sostanziale effettuata al compendio edilizio che da allora conserva la medesima suddivisione interna.